La grandissima diffusione di internet nel mondo moderno ha reso necessaria la creazione di una Forza di Polizia specializzata nella repressione nei crimini informatici (cosiddetti Cybercrimes o reati informatici).
Si tratta della Polizia Postale, reparto della Polizia di Stato dotato di personale specializzato nel settore dei reati informatici, nonché di strutture e mezzi tecnici idonei alla repressione di tale vasto fenomeno.
Poiché internet non conosce i tradizionali confini fisici tra Stati, i reati informatici spesso assumono una dimensione internazionale, motivo per cui la Polizia Postale si avvale della collaborazione e del coordinamento con le analoghe Forze di Polizia dei diversi Paesi.
Nello specifico la Polizia Postale si occupa di:
- Pedopornografia, operando per la prevenzione e la repressione del fenomeno criminale relativo alla diffusione di immagini o filmati a contenuto sessuale ritraenti soggetti di età minore, su internet, social network o altri mezzi di comunicazione telematici (come chat di messaggistica).
- Cyberterrorismo, operando per la prevenzione ed il contrasto della attività di gruppi terroristici operanti sul web, e proteggendo altresì le infrastrutture (anche telematiche) di importanza fondamentale e strategica per il Paese.
- Copyright, tutelando il diritto di autore, andando a reprimere i fenomeni di diffusione abusiva di contenuti protetti dal copyright.
- Hacking, contrastando l’attività dei cosiddetti hackers, intesi come soggetti che sfruttano le reti telematiche per danneggiare e colpire soggetti privati o istituzionali.
- E-banking, reprimendo i fenomeni connessi al furto delle identità digitali dei correntisti, a tutela del loro patrimonio.
- Giochi e scommesse on line, verificando che non sussistano siti web o attività legate al mondo delle scommesse non autorizzate dalle Autorità pubbliche.
Pertanto, qualora si riceva notizia di essere stati denunciati alla Polizia Postale, o che la tale Forza di Polizia stia svolgendo indagini nei propri confronti, il soggetto può già capire che l’ipotesi di reato di cui si è accusati rientra nell’ambito di attività sopra descritto, o comunque è connessa al mondo informatico o delle comunicazioni.
Quali sono le conseguenze di una denuncia alla polizia postale?
Con riferimento alle possibili conseguenze di essere stati denunciati alla Polizia Postale è ovvio che queste saranno gravi tanto quanto sarà grave l’ipotesi di reato; in altre parole le conseguenze saranno di gravità molto maggiore qualora si tratti di un reato a carattere pedopornografico o di matrice terroristica, mentre le ripercussioni saranno molto più lievi quando si tratti, ad esempio, di un reato di diffamazione commesso via social network.
Inoltre vi è da dire che molto spesso, poiché i reati oggetto di indagine da parte della Polizia Postale sono commessi mediante strumenti informatici, una delle prime attività investigative svolte da tale Forza di Polizia consiste nella perquisizione a carico del soggetto denunciato, al fine di acquisire la prova del reato attraverso il sequestro degli strumenti informatici utilizzati per commettere il fatto.
A titolo di esempio e per chiarire il concetto, appare evidente che la Polizia Postale – dovendo operare a carico di un soggetto denunciato per reati di natura pedopornografica – avrà interesse a sequestrare gli apparati informatici in uso a tale soggetto (telefoni cellulari e computer) per verificare se all’interno degli stessi sia contenuto materiale illecito o se attraverso di essi tale materiale sia stato diffuso.
In tutti questi casi, acquisito il supporto informatico in sequestro, la Polizia Postale procederà all’analisi dello stesso attraverso modalità ripetibili (non determinando alcuna compromissione dei dati contenuti nel supporto) oppure irripetibili (rendendo l’atto istruttorio non più utilmente replicabile in futuro).
Si tratta di una fase particolarmente importante (poiché dall’esito di essa dipenderà in gran parte l’eventuale prova a carico dell’accusato) nonché di carattere eminentemente tecnico, talché è di estrema necessità farsi assistere sin subito da un avvocato competente in reati informatici, che possa altresì far intervenire durante l’analisi dei reperti informatici da parte della Polizia Postale un consulente esperto in informatica che possa vigilare e verificare la correttezza tecnica dell’operato degli investigatori.
Tra le possibili conseguenze di una denuncia per un reato di competenza della Polizia Postale vi è anche la possibilità di essere sottoposti ad una misura cautelare (quindi anche di essere arrestati): naturalmente ciò sarà possibile solo per ipotesi di reato di una certa importanza, qualora sussista un’evidenza di commissione del reato da parte del soggetto e vi siano inoltre rilevanti esigenze cautelari da tutelare mediante il provvedimento restrittivo della libertà personale dell’accusato.
Per il resto le ripercussioni di una denuncia per un reato informatico di competenza della Polizia Postale saranno analoghe a quelle di una denuncia per reati ordinari.
A seguito delle indagini preliminari – che per i reati informatici, come visto, spesso assumono veste molto tecnica – il Pubblico Ministero eserciterà l’azione penale, mandando a processo il soggetto denunciato, qualora ritenga che gli elementi di prova raccolti dalla Polizia Postale siano sufficienti a dimostrare la responsabilità dell’accusato, altrimenti richiederà l’archiviazione della notizia di reato per infondatezza della stessa.
Come difendersi da una Denuncia presso la Polizia Postale?
Nel caso in cui nei confronti del denunciato si apra un processo penale per un reato informatico sarà ancora una volta di fondamentale importanza farsi assistere da un avvocato che abbia specifica esperienza e competenza nel settore dei reati informatici, avvalendosi altresì dell’ausilio tecnico di un consulente informatico che possa dedicarsi all’analisi delle fonti di prova di natura squisitamente informatica.
Il rischio ultimo, e più grave, di essere denunciati alla Polizia Postale può consistere ovviamente nella possibilità di subire una condanna penale a seguito del relativo giudizio, qualora il Giudice ritenga provata l’ipotesi di reato a carico dell’accusato.
Le pene previste per i reati informatici di competenza della Polizia Postale ovviamente variano a seconda della gravità delle varie tipologie di essi (come detto ben differente, anche a livello di pene irrogabili, è l’ipotesi di una diffamazione a mezzo social network, rispetto ad un reato di carattere pedopornografico, o addirittura di matrice cyber terrorista).
In ogni caso, nell’eventualità si subisca una denuncia alla Polizia Postale, sarà importante non temporeggiare, facendosi assistere sin da subito da un avvocato penalista esperto e competente in tale settore del diritto penale (cybercrimes ovvero reati informatici) poiché spesso sono le prime attività di indagine compiute dalla Polizia Postale a determinare le sorti del futuro procedimento penale, ragione per cui un’immediata assistenza difensiva può fare concretamente la differenza in termini di efficacia di risultato.